Nel suo ultimo libro il card. Julián Herranz Casado racconta la sua esperienza a contatto con gli ultimi due Papi.
A 90 anni, il cardinale dellìOpus Dei, Julián Herranz Casado, è stato collaboratore di ben sei Papi fino ai giorni nostri.
Ha scritto un libro di memorie, di recente pubblicazione, dal titolo “Due Papi” in cui si sofferma sulla sua esperienza di conoscenza e vicinanza con Papa Benedetto XVI e Papa Francesco.
La prefazione al libro è proprio di quest’ultimo che lo ha ringraziato per l’opera e scherzosamente ha espresso la sua ammirazione per “la sua memoria e la sua giovane età”.
Sono molti i momenti condivisi insieme in un rapporto di amicizia che si snoda attraverso i decenni. È proprio l’attuale Pontefice a ricordare un episodio che li vede entrambi protagonisti subito dopo l’elezione al Soglio pontificio di Benedetto XVI.
In quell’occasione si incontrarono insieme anche al card. Hummes e sottolinea quanto siano rimasti edificati da Herranz, che definisce “uomo dal cuore ecclesiale”.
Il card. Herranz traccia un approfondito excursus attraverso le sue memorie che abbracciano il pontificato di sei Papi.
Si snoda in 21 capitoli e si focalizza su questi ultimi due Pontefici affrontando molti temi tra i più scottanti. Si va dalle riforme a Vatileaks, dal tema degli abusi sessuali alle storiche dimissioni di Benedetto XVI.
Vuole soffermarsi anche sulle ostilità verso Papa Francesco e tende a voler sottolineare una continuità tra i due pontificati i quali, ognuno a suo modo, nelle loro differenze caratteriali e applicando il Concilio Vaticano II, hanno mostrato Gesù al mondo.
Analizzando il pontificato e la figura di Benedetto XVI lo ha definito “Padre della Chiesa per il XXI secolo”.
Ha messo in evidenza come abbia voluto affrontare con estremo rigore i reati di abuso sui minori riconsiderando le norme canoniche giudiziarie e abbia cercato di facilitarne l’applicazione.
E inoltre, come da pastore, abbia voluto incontrare personalmente le vittime durante i suoi viaggi pastorali.
Descrive Papa Francesco come “innamorato dei poveri” e ricorda che all’inizio del suo ministero abbia voluto fare come suo primo viaggio pastorale proprio quello a Lampedusa per incontrare i migranti naufraghi.
Evidenzia la sua compassione per il dolore degli ultimi e per chi soffre per la mancanza di lavoro, così come nel periodo della pandemia, la preghiera silenziosa nella piazza San Pietro vuota, momento toccante per tutto il mondo.
Tra i due Pontefici trova un punto di congiunzione anche per quanto riguarda l’attenzione per i problemi del Creato esplicati nelle encicliche “Laudato sì” e “Fratelli tutti” dell’attuale Santo Padre.