Gesù crisi e e forza: l’Invisibile è diventato Visibile e illumina la vita, la vera essenza si trova solo in coLui che ha accettato il suo destino.
Il passo tratto dall’evangelista Marco narra dell’interazione tra Gesù e i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani nel tempio di Gerusalemme. Questi leader religiosi interrogano il Messia sulla fonte della sua autorità per compiere le azioni che sta svolgendo.
Viene evidenziato come si comportino in modo simile a dei commercianti invidiosi che cercano di ostacolare la crescita di un concorrente. Non sono interessati alla legalità, ma sono mossi dalla paura e dall’invidia che qualcuno possa rubare l’attenzione, il guadagno o i seguaci.
Gesù risponde a questa domanda posta da loro con un’altra riguardante il battesimo di Giovanni. Sa che non risponderanno sinceramente perché manca loro la lealtà. Il Nazareno non può dare una risposta autentica a coloro che non sono sinceri.
La mentalità di chi ha di fronte non dovrebbe essere estranea a noi, poiché spesso anche noi cerchiamo di evitare di prendere sul serio il messaggio di Cristo. La fede cristiana richiede di essere messi in crisi, di farci coinvolgere personalmente dalle sue parole e di smettere di manipolarlo secondo i nostri desideri.
La fede autentica non inizia quando smettiamo di commettere errori, ma quando siamo abbastanza leali da ammettere i nostri errori. Gesù risponde affermando di non rivelare la fonte della sua autorità, poiché gli scribi e gli anziani non hanno risposto sinceramente alla sua domanda precedente.
Il brano del Vangelo di Marco invita a riflettere sulla sincerità e sull’apertura di cuore necessarie per comprendere veramente la fede cristiana. La vera fede in Dio può essere manifestata attraverso una combinazione di atteggiamenti, azioni e relazioni che riflettono un profondo impegno spirituale.
Il credo in Dio si basa su una relazione personale con Lui. Questo implica cercare una connessione intima attraverso la preghiera, la meditazione e lo studio delle Scritture. Si tratta di coltivare un rapporto vivo e dinamico con il divino, basato sulla fiducia, la comunione e l’amore reciproci.
Chi ha una fede genuina cerca di vivere secondo i principi e gli insegnamenti di Dio rivelati nella sua Parola. Questo comporta un impegno a seguire i comandamenti morali, ad amare gli altri e a perseguire la giustizia e la compassione.
La speranza e una fiducia salde nella bontà, nella provvidenza e nella fedeltà di Dio sono sinonimo di affidamento. Anche di fronte alle difficoltà e alle sfide della vita, chi ha una fede vera si aggrappa alla speranza che Dio è presente, che si prenderà cura di loro e che avranno una vita eterna con Lui.