Lettera a Don Lorenzo Milani: il suo lavoro di educazione e impegno sociale, si dedicò alla formazione di giovani svantaggiati e emarginati in una piccola comunità. Don Battaglia lo omaggia di uno scritto.
Il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, scrive una lettera indirizzata a Don Lorenzo; lo descrive come un fratello e figura ispiratrice. Inizia il discorso esprimendo la sua confidenza nel riconoscere l’importanza del suo lavoro come educatore e l’effetto che ha avuto sulla sua vita e sul suo ministero.
Don Lorenzo Milani è stato un sacerdote cattolico italiano noto per aver intrapreso un cammino di speranza che coinvolgeva i ragazzi delle famiglie contadine locali. Una chiesa abbandonata fu la sua sede scolastica, l’approccio educativo era basato sull’idea di mettere al centro gli studenti e le loro esigenze, insegnando loro non solo le materie scolastiche tradizionali, ma anche l’impegno civico, i diritti umani e l’analisi critica della società.
Il prete cercò di far emergere la voce dei poveri e degli emarginati, incoraggiando i suoi studenti a esprimere le loro esperienze e a lottare per un cambiamento sociale. I suoi scritti, tra cui il celebre libro “Lettera a una professoressa” divennero importanti strumenti di denuncia delle disuguaglianze e delle ingiustizie.
Lettera a don Lorenzo Milani da parte del vescovo Battaglia: parole confidenti e una supplica per i giovani
Il vescovo ricorda le parole di Don Lorenzo riguardo all’importanza di prendersi cura degli altri e di immergersi nelle loro ferite e difficoltà. Si riflette sulla propria esperienza di aiutare giovani afflitti dalla droga, ragazze madri e persone colpite da situazioni difficili.
Il prelato calabrese ammira il modo in cui Milani ha insegnato ai suoi ragazzi ad esprimersi e ha imparato da loro come vivere, gli riconosce che è stato un profeta e un maestro per lui, aprendo nuovi percorsi educativi e linguaggi per portare la Chiesa sulla strada e servire gli emarginati e gli oppressi.
Chiede a Don Lorenzo di aiutarlo a trovare le parole giuste per invitare i giovani a opporsi alla criminalità e ad esercitare il loro diritto di obiezione di coscienza. I tempi difficili in cui vivono, con guerre e tragedie umanitarie che si svolgono nel mondo, li disorienta.
Ancora lo supplica di ispirare e guidare la Chiesa nel promuovere la pace, la giustizia e l’accoglienza degli altri, senza confini né distinzioni tra nazionalità. La lettera è un omaggio a Don Lorenzo e un invito a seguire il suo esempio nel servire gli altri, lottare per la giustizia e promuovere l’amore universale.