Sant’Antimo indignato per Giulia e Thiago, l’orrore è indelebile e solo la forza di Dio potrà dare balsamo di sollievo alla sua famiglia. Una comunità devastata.
La notizia dell’uccisione di Giulia e Thiago ha suscitato una forte reazione emotiva e di sconcerto nella gente di Sant’Antimo. La comunità si è sentita profondamente colpita e indignata di fronte a un atto così violento e ingiustificato.
La notizia ha rapidamente raggiunto gli abitanti del luogo, generando un senso di tristezza e rabbia diffusa. La gente ha espresso il proprio dolore e sconcerto attraverso manifestazioni di solidarietà e preghiere. Durante le messe domenicali, il parroco don Salvatore Coviello ha dedicato delle preghiere alle vittime.
Prostrato dinanzi al Signore, ha cercato di confortare la comunità colpita da questa tragedia. La partecipazione alle celebrazioni è stata intensa, dimostrando l’unità e la solidarietà della gente del paese di provincia partenopea di fronte a questa terribile perdita.
Oltre alle preghiere, la comunità ha deciso di organizzare una fiaccolata in memoria di Giulia e Thiago, il nome scelto per il piccolo che avrebbe visto la luce tra due mesi in piena estate. Questo gesto ha rappresentato un modo concreto per dimostrare affetto e sostegno alla famiglia colpita e per richiamare l’attenzione sulla necessità di combattere la violenza di genere.
La partecipazione alla fiaccolata è stata numerosa, coinvolgendo non solo i residenti del luogo, ma anche personalità del territorio, come un sociologo e il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. Tutti a confermare il loro no alla violenza e alla disumanità.
La reazione della gente di Sant’Antimo non si è limitata solo all’emozione del momento, ma ha suscitato una riflessione più profonda sulla necessità di costruire una società più giusta e umana. Don Salvatore ha invitato la comunità a andare oltre l’emotività del momento e a impegnarsi attivamente nel promuovere una cultura di prevenzione della violenza di genere.
Dio è grande e insondabile nel suo amore misericordioso, come ricorda il sacerdote di Senago, dove viveva la vittima: perdonare è ancora un verbo troppo presto da nominare
Il sindaco, Massimo Buonanno, ha sottolineato l’importanza di manifestare un messaggio di protesta contro la violenza e ha annunciato l’apertura di un centro antiviolenza nel comune, offrendo assistenza gratuita a chi ne avesse bisogno. Inoltre è apparso lacerato per il caso di cronaca.