Basilica della Salute, un grande esempio di spiritualità veneziana: gli incredibili particolari della sua architettura
La Basilica della Salute è uno dei simboli della città di Venezia, nonché uno dei luoghi di culto maggiormente frequentati dai turisti. Senza ombra di dubbio rappresenta in piena regola l’architettura barocca della Serenissima. Venne edificata per volontà del popolo stesso come voto alla Madonna dopo la peste (portata in città da Carlo I di Gonzaga) che flagellò la città nel ‘600.
Situata nel cuore della città, è stata collocata di fronte alla suggestiva Piazza San Marco. Tanto è vero che la sua cupola sovrasta solitaria su tutta la laguna. Al suo interno possiamo trovare alcune delle opere più suggestive di maestri del calibro di Tiziano, Tintoretto e Sebastiano Ricci; nonché una famosa reliquia venerata a Venezia: una delle spine appartenute alla corona di Cristo.
Come si stava accennando in precedenza, la Basilica è uno dei simboli indiscussi della città: dedicata alla Vergine per aver aiutato Venezia a liberarsi dall’epidemia di peste del 1630. La costruzione vide il lavoro di uno dei più importanti architetti dell’epoca, Baldassarre Longhena. L’esterno della chiesa è un capolavoro indiscusso che riprende le opere del Palladio.
Per quel che riguarda la facciata, invece, abbiamo le statue degli evangelisti. Entrando dalla porta principale si resta stupefatti dalle enormi finestre che illuminano la navata. La decorazione vede il susseguirsi di straordinari affreschi realizzati da Luca Giordano e Tiziano Vecellio. Rispettivamente ricordiamo la Presentazione della Vergine al Tempio e la Discesa dello Spirito Santo.
Alla Basilica è legata una particolare tradizione che ricade il 21 novembre: in tale data, infatti, si celebra la cosiddetta Festa della Salute. Il popolo di Venezia si riunisce per attraversare un ponte che viene edificato in maniera temporanea: viene raggiunta la chiesa, dove si ringrazia la Madonna per quanto accaduto nel ‘600.
Molto importante anche l’aspetto simbolico: basti pensare, ad esempio, alla forma ottagonale che vuole rappresentare la Salvezza e la Speranza. Inoltre per quel che riguarda la cupola è stato fatto presente il richiamo alla corona indossata dalla Vergine nella maggior parte dell’iconografia rinascimentale.