Ottati sorge su una collina che fa da vedetta ad uno splendido scenario del Cilento. Un paese che si trasforma in una galleria d’arte a cielo aperto.
Una meta diversa che raggruppa in sé arte, tradizioni e una splendida vista: Ottati, meta a “grappolo” nel cuore del Cilento. Il perché si nota subito: è arroccato su una collina quasi da sembrare un grappolo d’uva, dalla cima discende verso il basso gradualmente.
Il comune di Ottati ha origini medievali che risalgono al XIII secolo. Inizialmente, fu un feudo dei Capece Celsota e successivamente passò sotto il controllo di diverse famiglie nobili. Nonostante sia stato ridotto in rovina da Federico II di Svevia, Ottati si riprese e nel 1700 divenne proprietà della potente famiglia dei Caraguso-Maricenda.
Il nome potrebbe derivare dalla decisione, dei pastori di Fasanella, di stabilirsi in quel luogo, che era considerato “desiderato” o “optatus” in latino, in quanto riparato dai venti. Un’altra ipotesi suggerisce che il nome possa essere legato all’abbondanza di fichi chiamati ottati.
Un importante segno delle sue origini è visibile sul Monte Civita, dove si trovano i resti di un insediamento rurale risalente all’anno 1000. La Chiesa di San Biagio rappresenta un altro punto di interesse notevole è la dimora del Santo Patrono.
All’interno della chiesa si trova la statua in argento finemente cesellato, come anche un organo dell’artista Carelli, costruito nel 1700. San Biagio fu scelto come protettore del paese a causa della decimazione della popolazione di Fasanella a causa della peste e successivamente a causa della difterite, che la gente del posto chiamava “mal di gola”.
Inoltre, si menziona la venerazione di Sant’Ottato, vescovo di Milevi, che era molto rispettato nella zona.
Ottati ha una peculiarità: si trasforma in una galleria d’arte permanente all’aperto. Artisti provenienti da tutta Italia, realizzano circa cento murales che arricchiscono e colorano il centro storico, offrendo ai visitatori e agli appassionati, un motivo in più per visitare il luogo.
Rifugio di pace e tranquillità, una sorta di luogo spirituale dove trascorrere momenti piacevoli.
Inoltre, a settembre, si tiene la “Sagra del Fico Dottato”, un evento dedicato alla celebrazione e alla valorizzazione dei fichi d’ottati, un prodotto tipico della zona. Lo stemma del comune, rappresentato da un fagiano o “fasana”, è scolpito su uno dei capitelli.