Il pane e il vino in offerta saziano: Gesù come fonte di vita eterna. Il dono di sé è il significato profondo dell’Eucaristia nella celebrazione.
Il Vangelo ci presenta Gesù come il pane e il vino disceso dal cielo. L’Altissimo che si fa Carne per entrare in “contatto diretto” con i figli. Egli afferma che chi mangia il suo corpo vivrà in eterno. Queste parole sono parte di un discorso che suscitò meraviglia e sconcerto tra gli ascoltatori.
Sembrava un invito a una pratica strana e difficile da comprendere. Cosa vuole intendere con queste parole il Maestro che presto si avvierà verso lo scandalo della Croce? Il richiamo alla memoria ci invita a riflettere sulla nostra storia personale e sulle esperienze che ci hanno plasmati.
Ci ricorda di non dimenticare il deserto, le sfide, ma anche i doni e le risposte che abbiamo ricevuto lungo il percorso. Dio è descritto come acqua e pane che camminano verso la nostra fame spirituale. La consapevolezza di essere desiderati da Dio e cercati nella nostra vita quotidiana può portarci pace e fiducia.
Il pane e il vino nutrono l’anima: trasformazione interiore
Il brano del Vangelo, con il suo ritmo incantatorio, afferma con forza che mangiare il corpo di Cristo e bere il suo sangue è un invito a ricevere in noi stessi la sua vita divina. Questo invito può sembrare sconcertante e difficile da comprendere, ma Gesù lo ripete più volte per sottolinearne l’importanza cruciale.
Mangiare e bere Cristo non si limita alla comunione eucaristica, ma implica un’assimilazione totale di lui nella nostra vita, consentendo a Dio di trasformarci dall’interno. Gesù si è fatto carne per far sì che la nostra umanità possa diventare spirituale.
L’invito a mangiare il suo corpo e bere il suo sangue è un invito a vivere in intima comunione con lui, a far sì che la sua vita diventi la misura e il lievito che trasforma la nostra esistenza. Attraverso questa comunione con Cristo, diventiamo parte di lui e portiamo la sua presenza nel mondo.
Mangiare e bere Cristo rappresenta un atto di profonda unione e partecipazione alla sua persona divina, che ci permette di conoscere e sperimentare la vera vita in pienezza. Tutto è scritto: il pane vivo disceso dal cielo è l’invito a vivere in eterno.