Pompei, una scoperta a dir poco straordinaria: ecco cosa è stato riportato in auge. Tanto lo stupore per gli storici e gli archeologi
Pompei è uno dei più antichi siti archeologici della Campania, un tesoro straordinario che offre la possibilità di immergersi completamente in quella che è stata la vita degli antichi romani. Il processo che ha portato alla sua scoperta è stato lungo e articolato in diversi fasi nel corso degli anni: il primissimo rinvenimento, infatti, risale al XVI secolo.
Così come è accaduto per altre scoperte archeologiche, il tutto si è verificato un po’ per caso quando vennero riportati in auge alcuni affreschi durante una campagna di scavo. Fu solo con l’unificazione del regno d’Italia che Pompei venne riconosciuta anche a livello nazionale e vennero di conseguenza stanziati i fondi per poter procedere con i lavori.
Molto probabilmente la sua storia sarà nota hai più, ma è sempre un piacere poterne ripercorrere le tappe salienti: era un’antica e fiorente città romana che fosse volta nel 79 d.C. con la terribile eruzione del Vesuvio. Una catastrofe naturale che però è riuscita in qualche modo a conservare per secoli reperti di un valore straordinario.
Tra le meraviglie indiscusse della città di Pompei abbiamo, senza alcun dubbio, affreschi e mosaici che decorano non solo le pareti delle case, ma anche dei luoghi pubblici. Sono stati riportati in auge dei tesori conservati in ogni suo dettaglio e che hanno consentito ai visitatori di poter ammirare l’arte dell’epoca romana.
I lavori di scavo a Pompei si può dire che sono quotidiani e in divenire è proprio nelle ultime settimane è stata condotta una campagna eccezionale: riportato alla luce un antico panificio del 79 d.C.. È risaputo che la città era molto fiorente e anche l’economia fosse particolarmente al passo con i tempi: non è la prima volta che riemergono edifici e vecchie botteghe.
All’interno delle mura sono stati individuati anche dei corpi, presumibilmente una donna è un bambino che con molta probabilità hanno tentato di ripararsi all’interno dello stabile dall’eruzione del Vesuvio. Inoltre, all’interno del panificio sono stati rinvenuti anche degli spazi ricavati appositamente per la macinazione del grano e la produzione del pane.