Norah Hoult, storia di una censura: una scrittrice “al femminile”. Alcuni dei momenti salienti della sua vita
Definita una scrittrice “al femminile” invece che femminista: la storia di Norah Hoult è fatta di censure, sofferenze, di un matrimonio troppo stretto da portare avanti. Eleonora Lucy Hoult nasce e cresce in Irlanda, fu un’autrice particolarmente prolifica, con all’attivo oltre venti romanzi. Racconta del suo vissuto, tratta i temi della prostituzione e dell’abuso di alcol con modernità e lucidità di pensiero.
Un’infanzia molto movimentata la sua: sua madre era una fervente cristiana che all’età di 21 scelse di scappare va di casa e correre tra le braccia di un architetto inglese (e protestante). La donna morì in giovane età, quando la piccola Lucy aveva appena 9 anni. La segui a ruota anche il marito che si spense qualche tempo dopo per il dolore. Norah e suo fratello vennero affidati successivamente ai parenti del padre in Inghilterra.
Particolarmente avvezza e predisposta alla scrittura (a volte pungente) Norah inizio ben presto piccole collaborazioni che la videro firmare articoli per lo Sheffield Daily Telegraph e successivamente per il Telegraph and Pearson’s Magazine. Inutile dire che il titolo del suo primo romanzo è Poor Women! in cui la scrittrice mette tutta se stessa in un’opera elogiata e aspramente criticata al tempo stesso.
Nel giro di qualche anno l’autrice si consolida sempre di più sulla scena e vengono pubblicati altri cinque romanzi. Come abbiamo accennato in precedenza nelle sue pagine vengono trattati temi come la prostituzione, matrimoni finiti e non voluti, alcolismo e quant’altro. Lei stessa è la protagonista di un matrimonio non desiderato, dove finge per apparenza e per imposizione della società. Tanto è vero che naufraga nel 1934.
I suoi libri sono stati particolarmente criticati dall’opinione pubblica e in diverse circostanze coscritti alla censura. Per molti anni, infatti, la scrittrice è costretta a muoversi tra l’Irlanda gli Stati Uniti proprio perché il suo paese natale non le permette la pubblicazione dei suoi romanzi. È un lungo periodo di tempo viene tartassata dalle case editrici. 1957, prova a farvi ritorno mai pienamente consapevole di non incontrare l’appoggio del mondo letterario.
Viene definita trascurata e negletta, tanto è vero che spesso e volentieri finisce nel dimenticatoio. Una scrittrice, senza alcun dubbio, audace per il suo tempo. Non ha saputo, però, incontrare l’appoggio della critica che ha costantemente preso di mira il suo lavoro, senza considerarne il vissuto.