Il messaggio che Papa Francesco lancia dal suo ultimo podcast in risposta ai giovani: Dio che è “pazzo d’amore” per ognuno.
Papa Francesco a marzo ha inaugurato il Popecast, il primo podcast di un pontefice. Si tratta di una realizzazione dei Media vaticani, e consiste in podcast della durata di circa 10 minuti in cui il Papa risponde a delle domande che gli vengono poste da giovani.
Il podcast che prende il nome di Popecast è disponibile da ascoltare su Vatican News – Radio Vaticana e su Spotify. L’iniziativa è nata nel marzo scorso in occasione dei 10 anni di pontificato di Francesco.
Adesso, in questi ultimi giorni, in prossimità della Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà dall’1 al 6 agosto a Lisbona, è andata in onda una nuova puntata del podcast.
Il Santo Padre ha risposto ad alcuni giovani che gli si erano rivolti. Si tratta di un ragazzo disabile e transgender, di due detenuti, di una ragazza che presenta disturbi psicologici e di un adolescente che trascorre gran parte del suo tempo ai videogiochi.
Francesco, in risposta a questi giovani parla di un Dio che è “pazzo ‘amore” per ognuno, presentando il suo amore come elemennto principale a cui guardare.
La prima storia che viene presentata è quella di Giona, questo il nome del ragazzo disabile che si dichiara trasgender e racconta di aver voluto coltivare una fede che lo aiutasse ad accettare la sua disabilità.
Per non sentirsi solo, per accettarsi nel suo corpo disabile si è avvicinato a un Dio credendo che mai gli avrebbe affidato una croce più grande di quella che avrebbe potuto portare.
Poi però si è trovato in una dicotomia tra fede e quella che lui definisce “identità transgender”, e ha spiegato di aver incontrato persone che hanno cercato di dissuaderlo dall’intraprendere questa via e che lui si è sentito colpevole.
La risposta di Papa Francesco è stata “Il Signore sempre cammina con noi. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio“.
Risponde anche ad Edward e Valerij, il primo un ragazzo sudamericano, l’altro è russso. Entrambi vengono da storie di emarginazione che li hanno portati al fenomeno noto come baby gang.
Furti, rapine, spaccio, violenza contro cose e persone li hanno portati a dover scontare una pena. Alla base di questi reati ci sono ferite di abbandono, ed entrambi i ragazzi si trovano nella comunità Kayros che recupera i minori.
“Il Signore è pronto a prenderti per mano, per aiutarti a sollevarti“, dice Papa Francesco, che continuan affermando che “ la vita non viene affossata dagli sbagli. I nostri sbagli tante volte ci fanno riflettere per andare avanti“.
Si rivolge poi ad un adolescente che trascorre il tempo immerso nella realtà virtuale dei videogiochi che lo assorbe e lo fa vivere fuori da una vita di contatti umani veri e profondi.
“È un contatto asettico“, dice il Papa in riferimento a quello della realtà virtuale in cui è catapultato il ragazzo. “Ti manca l’orizzonte. Non si può vivere senza orizzonte, sai? Finirai annoiato di te stesso col tempo” è l’analisi del Santo Padre che mette in guardia dal vivere in un simile contesto.
Nel giorno dedicato ai Santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù, nonché Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, il Papa ha rivolto un messaggio ai giovani in procinto di partire per la Giornata mondiale della Gioventù invitandoli a non trascurare i nonni e ad apprendere dalla loro esperienza di vita.