Il miracolo delle nozze di Cana, il primo compiuto da Gesù, il ruolo della Beata Vergine Maria e il suo profondo significato.
Nel Vangelo di Giovanni, 2, 1-12, è narrato l’episodio delle nozze di Cana a cui partecipa Gesù e del miracolo che compie, il primo di una lunga serie.
In questo evento Gesù manifesta la sua potenza trasformando l’acqua in vino, e c’è tanto da comprendere dietro il gesto, il ruolo di sua Madre che lo spinge a compierlo, la sue parole.
Si tratta di un brano evangelico tra i più noti e densi, da analizzare minuziosamente per essere compreso appieno.
Insieme alla Madre e ad alcuni discepoli Gesù si trovava ad uno sposalizio a Cana di Galilea. Ad un certo punto era venuto a mancare il vino, elemento rappresentativo della festa.
Quindi Maria si rivolge al figlio e glielo fa notare: “Non hanno più vino“, e lui le risponde in modo alquanto secco, non chiamandola madre, ma donna.
“Fate quello che Egli vi dirà”
“Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora” le risponde Gesù. L’evangelista subito dopo queste parole passa a narrare che lei, la Madre si rivolge di seguito ai servitori e gli indica “Fate quello che Egli vi dirà“.
Gesù poi decide di compiere l’azione miracolosa. Da ordine di riempire fino al bordo delle anfore di acqua presenti e di portarle a chi dirige il banchetto.
L’acqua però è diventata vino. Solo i servitori ne sono a conoscenza, il direttore del banchetto non lo sa e si complimenta con lo sposo perché il vino è molto buono e solitamente il migliore viene servito all’inizio della festa e alla fine, quando si è già bevuto molto si serve quello meno buono.
“Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora” sono le parole dell’uomo. I messaggi dottrinali che si celano in questo brano evangelico sono diversi.
Innanzitutto c’è il ruolo di Maria nell’episodio. Non solo intercede presso il Figlio perchè risolve un problema, venga in aiuto portando la gioia che sta venendo a mancare, questo simboleggia il vino, l’atmosfera lieta della festa.
In questo modo si fa portavoce delle esigenze dell’umanità davanti al Figlio, il ruolo che poi avrà per sempre. Ma soprattutto istruisce la stessa umanità a seguire Lui.
Nelle parole “Fate quello che Egli vi dirà” esorta a seguire la volontà di Gesù con piena fiducia. Se le parole di Gesù quando lei gli fa notare il problema sembrano fredde e di distanza, è solo perché decide il momento giusto per manifestare la potenza di Dio.
Gesù sceglie di iniziare a manifestare questa potenza non con guarigioni e liberazioni come farà in seguito, ma semplicemente portando la gioia, e il vino la rappresenta, in un contesto già lieto.
Lui è la gioia e se si accoglie la sua Parola, se si fa quello che lui dice, se c’è l’abbandono fiducioso alla sua volontà, il vino della gioia trabocca.
I miracoli, eventi prodigiosi che vanno a squarciare e sovvertire i naturali processi fisici sono manifestazioni della grandezza di Dio sono doni con cui sceglie di toccare il cuore, mostrarsi e confermare la fede.
