Nel cuore del Pontefice sempre l’Ucraina e il grido dei più poveri: Papa Francesco pensa ai fratelli e sorelle nella crisi del grano.
All’Angelus di domenica 30 luglio, dopo la preghiera a Maria le riflessioni di Papa Francesco sono andate come fa spesso alla “martoriata Ucraina“.
Il problema urgente nasce dalla decisione della Federazione Russa di mettere fine alla Black Sea Initiative, l’accordo avvenuto con la mediazione delle Nazioni Unite per l’esportazione di cereali e generi alimentari per oltre 33 tonnellate con oltre 1000 navi in 45 Paesi.
Tonnellate di grano tolte dal mercato quindi che produce un vertiginoso aumento dei prezzi che invece consentendo l’esportazione del grano ucraino ai mercati internazionali sarebbero più contenuti.
A fronte di questa novità Papa Francesco interviene lanciando un monito: “Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina, dove la guerra distrugge tutto, anche il grano“.
È un riferimento preciso alla situazione che si è venuta a creare e il Santo Padre specifica che questo rappresenta una grave offesa a Dio.
“È un’offesa a Dio perché il grano è un suo dono per sfamare l’umanità” afferma il Pontefice. Ma non si limita a questo.
Nel sottolineare che “il grido di milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo” va oltre e fa un chiaro appello alle autorità della Federazione Russa “affinché sia ripristinata l’iniziativa del Mar Nero e il grano possa esser trasportato in sicurezza“.
Le mosse dell’Onu per favorire un dialogo
Le parole del Papa si affiancano alle intenzioni delle Nazioni Unite che, come afferma il Segretario Generale Antonio Guterres, vuole con determinazione andare avanti per rifondare la Balck Sea Initiative.
Guterres sottolinea che il problema riguarda tutti e il prezzo più alto lo pagheranno i paesi in via di sviluppo ma anche le persone a reddito medio dei paesi sviluppati.
Per i prodotti alimentari e i fertilizzanti provenienti sia dall’Ucraina che dalla Federazione Russa l’accesso ai mercati globali deve essere facilitato e posto senza ostacoli.
Entrambe hanno circa il 30 % della esportazioni mondiali di grano e di orzo, ma anche un quinto della produzione mondiale di mais e più del 50% di olio di semi di girasole.
Risulta però che Putin ritiene che non ci sia una correlazione tra il piano di pace in Ucraina e l’accordo sull’esportazione di grano attraverso il Mar Nero.
Anche i leader dei paesi africani hanno espresso molta preoccupazione per il problema. Auspicano che le interruzioni delle forniture di grano e di energia cessino immediatamente a beneficio di tutti i popoli del mondo e in modo particolare di quelli africani.
“Solo sulla base della giustizia e della ragione” questa guerra può finire. È quanto ha affermato Moussa Faki Mahamat, il presidente della Commissione dell’Unione africana.
Papa Francesco, in procinto di partire per il Portogallo in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona nei prossimi giorni, ha stabilito una tappa a Fatima per pregare la Madonna e chiedere il dono della pace nel conflitto russo-ucraino e per tutte le guerre del mondo.