I libri sacri delle religioni monoteiste: come sono strutturati e quale è il contenuto di Bibbia e Corano.
Le tre religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo ed Islamismo hanno i loro libri sacri. Per le prime due hanno la Bibbia, che si distingue in Bibbia ebraica e cristiana, con delle differenze riguardo i volumi contenuti.
Per gli Ebrei si compone della Torah, libro della Legge e degli insegnamenti; poi c’è il Pentateuco, cioè i 5 libri di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.
Segue il Nebim, cioè i 21 libri dei profeti suddivisi in anteriori e posteriori e il Ketubim, i 13 libri di scritti sacri in greco.
La Bibbia dei cristiani invece si suddivide in Antico Testamento e Nuovo Testamento. Il primo comprende 46 libri e va dal Pentateuco a 18 Libri Profetici, 16 Libri Storici, 7 Libri Sapienziali.
Il Nuovo Testamento invece comprende i 4 Vangeli canonici, che narrano la Rivelazione di Dio all’umanità con l’avvento e la nascita del Messia, Gesù Cristo, la sua vita pubblica, la sua predicazione, le opere compiute fino alla Passione, morte e Resurrezione.
Ci sono poi gli Atti degli Apostoli che narrano le vicende del nascente cristianesimo, le Lettere Apostoliche e l’Apocalisse di San Giovanni.
Differenze ed elementi comuni a Bibbia e Corano
Il Corano, libro sacro dell’Islam, significa testualmente “la lettura” e per i musulmani contiene il messaggio che Dio, chiamato Allah, ha rivelato al profeta Maometto.
È scritto in lingua araba e si suddivide in 114 capitoli che sono chiamati Sure a loro volta suddivisi in 6239 versetti.
Nel Corano, insieme con l’ Hadith, la tradizione o narrazione, questo il significato del termine, che sono racconti di detti e azioni di Maometto costituiscono per i musulmani le norme per ogni aspetto della vita.
Ciò che accomuna Bibbia ebraica, cristiana e Corano è il credere che Dio abbia fatto arrivare agli uomini la sua parola che ha preso la forma scritta rimanendo così a disposizione di tutti.
Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo oltre ad essere le tre religioni monoteiste sono tutte e tre religioni rivelate.
Come analogia comune a tutte e tre c’è il credere in un Dio Creatore e nel riconoscere che nel mondo ci sono evidenze della creazione di Dio.
Anche il fatto che Dio abbia dato leggi agli uomini è un elemento di similitudine. La dottrina di tutte quindi si fonda sulla rivelazione di un Dio Creatore.
Sia la Bibbia che il Corano intendono il male come frutto della trasgressione umana. Il Corano considera Gesù un profeta e usa la figura dell’Arcangelo Gabriele che sarebbe stato colui che ha rivelato il messaggio di Dio a Maometto.
Ma tra le numerose differenze tra le religioni emerge la più grande che riguarda proprio Dio. Per il Cristianesimo infatti Dio è sì Creatore, ma non solo, è anche Padre.
E la rivelazione avviene con Gesù, il Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo. Un Dio che si incarna nell’uomo, patisce e si lascia uccidere per poi risorgere. Un differente e sostanziale modo di manifestare la grandezza e l’onnipotenza.