Momento sommo dell’incontro con Gesù realmente presente nell’Eucarestia, quando si fa la Comunione per quanto tempo Gesù rimane in noi?
L’incontro più intimo e stretto che si può fare con Gesù è la Comunione eucaristica. Per il mistero della transustanziazione, afferrabile solo con la fede, sotto le apparenze del pane e del vino Gesù si fa vivo e presente, in corpo, sangue, anima e divinità.
La reale presenza di Gesù nell’Eucarestia è il tesoro più grande che ci viene dato. Attraverso l’ostia consacrata avviene un incontro stretto e profondo, Gesù ha scelto di farsi pane e di lasciarsi mangiare da noi.
Un’unione così vicina che la mente umana fa fatica a capire, certamente non si può afferrare completamente nella grandezza del mistero, ma la fede la rende comprensibile con mente e cuore.
Sorge allora la domanda: per quanto tempo Gesù rimane con noi, dentro il nostro corpo, dopo che lo abbiamo ricevuto nella Comunione?
La Chiesa ha una risposta precisa a questo importante interrogativo. Innanzitutto bisogna considerare che quando viene data un pò di luce della fede e il mistero arriva più vivamente alla ragione e al cuore ci si accosta con un atteggiamento di più grande partecipazione.
Gesù dentro di noi nella Comunione: un’unione che si ripete
Spesso si fa la Comunione presi da pensieri umani, in modo anche distaccato e quasi meccanico o con un raccoglimento interiore blando e superficiale.
Subito dopo averla ricevuta ci si distrae con altri pensieri e faccende: molto viene dalla nostra piccolezza umana verso la grandezza del mistero che abbiamo davanti.
Al di là dell’atteggiamento interiore, che cresce di pari pari passo alla fede, il quesito piuttosto tecnico è quanto tempo effettivamente Gesù resta dentro di noi.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ha stabilito, in considerazione della durata fisica delle specie eucaristiche, un tempo di circa 15 minuti, che corrisponde al tempo in cui quella piccola particola viene assimilata dal corpo.
Il lasso di tempo si basa su considerazioni di ordine biologico. Afferma testualmente che “la presenza di Cristo continua finché sussistono le specie eucaristiche“.
Il sacrificio di Cristo che viene rinnovato in forma incruenta sull’altare ad ogni celebrazione eucaristica si compie nuovamente ad ogni messa.
Gesù rimane in noi quanto dura il cibo in cui lui si presenta, utilizzando la materia e le sue leggi biologiche nel mondo reale in cui viviamo.
Per questo molti santi hanno raccomandato di sostare in preghiera anche dopo aver ricevuto l’Eucarestia e di ricordarsi che c’è realmente Gesù dentro di noi in un periodo di tempo che ci basta per essere vivificati dalla sua presenza.