Dalla decisione di farsi suora al suo impegno con i disabili, suor Veronica Donatello sprizza gioia ed energia e opera in un campo importantissimo.
È un volto noto di diverse trasmissioni in cui traduce con la LIS, la lingua dei segni, le parole del Papa per i non udenti: Suor Veronica Donatello ha una bella storia di conversione.
Attualmente, suor Veronica è responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana e anche consultrice del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.
Classe 1974, da giovane non pensava che avrebbe intrapreso la vira consacrata. Dopo la cresima si era anche distaccata dalla frequentazione della parrocchia.
Poi un giorno, dato che conosceva la lingua dei segni il parroco le ha proposto di aiutarlo con alcuni ragazzi e frequentando la parrocchia, ascoltando la Parola di Dio ha iniziato a porsi molte domande e a nascere in lei un cambiamento interiore.
Rimasta folgorata dalla vita di San Francesco dopo un accurato periodo di discernimento, aiutata anche dalle suore ha deciso di diventare suora.
Ha preso i voti perpetui nelle suore Francescane Alcantarine nel 2009 e quattro anni fa ha avuto inizio il suo impegno per la Pastorale per le persone con disabilità.
Lavorare per promuovere la partecipazione dei disabili
Suor Veronica per il suo impegno nell’ambito della disabilità ha ricevuto anche il titolo di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica che le è stato conferito dal Presidente Mattarella.
Il suo interesse verso questo campo nasce dall’avere una sorella disabile. Si è scontrata con i pregiudizi, anche religiosi, quando a sua sorella sono stati negati i sacramenti per la sua disabilità.
Ha scelto di non restare a lamentarsi, ma di cercare le soluzioni. La difficoltà a stare di fronte ai limiti della disabilità è un impegno che lei si propone di sollevare.
In particolare quando le disabilità sono complesse e intellettive vige ancora un certo pregiudizio anche all’interno della Chiesa che pensa che l’unica via di accesso alla fede possa essere solo l’intelletto.
Negli anni però, afferma che molti passi avanti sono stati fatti nella direzione di una più viva e piena partecipazione delle persone con disabilità.
Promuovere la partecipazione dei disabili è molto importante nel riconoscere i loro desideri e diritti, in un pieno riconoscimento della dignità della persona.
Suor Veronica dice che non bisogna fermarsi esclusivamente all’approccio medico o di tipo assistenzialista e riabilitativo, ma propone di guardare alla disabilità in un concetto più ampio in cui appunto la sfera dei desideri è ciò che restituisce pienamente il concetto di persona.
Sul tema della disabilità è il film “Quasi amici”, ispirato alal storia vera di Philippe Pozzo, una storia in cui al centro c’è l’amicizia che va oltre le abilità fisiche.