Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein è una greande figura dell’Ordine Carmelitano, morta in campo di concentramento.
Personalità brillante e intellettualmente acuta e profonda, Edith Stein, colei che diventò Teresa Benedetta della Croce ebbe una storia improntata alla ricerca di Dio e morì martire uccisa dai nazisti.
Edith Stein nasce a Breslavia in Polonia il 12 ottobre 1891. La sua era una famiglia di religione ebraica e la madre era molto legata alla sua fede.
Fin da piccola incline alla ricerca filosofica nell’adolescenza Edith riteneva di essere atea perché non riusciva proprio a considerare l’esistenza di Dio.
Ultima di 7 figli, ebbe modo di studiare e cosa alquanto insolita per l’epoca si accostò agli studi filosofici, unica donna in un ambito dominato dalla presenza maschile.
Studiò nelle università di Gottinga e di Friburgo e fu prima allieva e poi assistente di Edmund Husserl. Aveva davanti una brillante carriera accademica ma nella sua vita accadero degli avvenimenti che segnarono una svolta in un’altra direzione.
La prima guerra mondiale e la morte di un professore che lei stimava la colpirono molto. Nel vedere la fede in Dio della moglie di lui cambiò qualcosa dentro di lei e fu quello che definì il primo incontro con la Croce.
La conversione, il Carmelo e il martirio
Iniziò in lei un processo di conversione che ebbe un’ulteriore svolta quando prendendo a caso un libro lesse la biografia di Santa Teresa d’Avila.
Finito di leggere il libro esclamò: “questa è la verità“. Nel capodanno del 1922 venne battezzata e abbracciare il cristianesimo comportò molti problemi e incomprensioni da parte della sua famiglia, soprattutto della madre che visse la cosa come un tradimento.
Edith Stein insegnò e viaggiò molto in Germania e in altri paesi. Ma il regime nazista aveva iniziato la persecuzione degli ebrei per cui Edith accelerò i tempi sulla maturazione della sua vocazione alla vita contemplativa ed entrò nel Carmelo di Colonia prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce.
Dato che la sua presenza rappresentava un pericolo anche per le altre consorelle si trasferì in Olanda ma i nazisti arrivarono a lei anche lì.
Dovette mettere sull’abito la stella gialla simbolo degli ebrei e ricevette tante umiliazioni e nel 1942 i nazisti la catturarono insieme alla sorella Rosa, diventata anche lei suora carmelitana.
Il 7 agosto di quell’anno fu deportata ad Auschwitz: lì, dalla testimonianza di un ebreo sopravvissuto che l’aveva conosciuta si evincono le sue virtù cristiane eroiche.
Aiutava gli altri, in particolare le donne disperate, con una profonda serenità e un grande amore. Fu uccisa insieme con la sorella il 9 agosto nelle camere a gas.
Proclamata beata da San Giovanni Paolo II nel 1987, fu canonizzata nel 1998 e dichiarata compatrona d’Europa.
Tra i tanti martiri del nazismo emerge anche la figura di un sacerdote italiano, don Beotti, che sarà canonizzato a breve entro la fine di quest’anno.