Diacono e martire, San Lorenzo è ricordato il 10 agosto. Intorno alla sua morte ci sono racconti leggendari e simbolici.
San Lorenzo, a cui si associa la notte delle stelle cadenti con un riferimento simbolico alla sua morte, è stato uno dei 7 diaconi di Roma nel III secolo.
Viene martirizzato a Roma durante la persecuzione di Valeriano nel 257. Le notizie riguardo la sua vita sono molto poche, come capita spesso dei santi dei primi secoli.
Nasce in Spagna, ad Osca intorno al 226 da una nobile famiglia. Viene educato cristianamente, riceve i sacramenti e dimostra fin da bambino grandi virtù.
Va a studiare a Saragozza e riceve da parte del vescovo della città gli ordini dell’Ostiariato, del Lettoriato e dell’Esorcistato.
A soli 17 anni viene ordinato accolito e poi suddiacono e in seguito diacono all’età di 27 anni. L’anno in cui morirà diviene arcidiacono.
L’evento che più si ricorda della sua vita è il martirio ed è quello più ricco di dettagli rimasti noti. Si narra infatti che dopo che iniziò al persecuzione dei cristiani anche l’allora Papa Sisto II venne imprigionato.
Arso sulla graticola dopo vari gesti d’amore
Lorenzo andò da lui e piangendo gli disse: “Dove vai, o Padre, senza il tuo figlio? Dove ti incammini, santo sacerdote, senza il tuo diacono?“.
Sisto gli disse che prima di seguirlo avrebbe dovuto distribuire ai poveri le ricchezze e i tesori della Chiesa e così fece: diede aiuti e sostegni agli indigenti di Roma.
Venuto a sapere di questo l’imperatore Valeriano per provocarlo lo fece chiamare e gli ordinò di dargli i beni e le ricchezze della Chiesa.
Così Lorenzo raccolse vari poveri e li portò davanti a lui dicendo: “Ecco qui i beni della Chiesa!“. Adirato Valeriano lo condannò alla morte sulla graticola per farlo morire lentamente arso dal rogo.
Lorenzo affrontò la morte con animo sereno e lascia questa vita all’età di 33 anni, il 10 agosto. Non è sicuro però che sia effettivamente morto sulla graticola anche se da questo nasce l’uso dei falò sulla spiaggia la notte di San Lorenzo guardano le stelle cadenti, simbolo della luce che brillava nel suo cuore.
Anche la leggenda secondo cui mentre bruciava disse: ” la mia carne è cotta, adesso potete mangiarla” si è diffusa nel Medioevo ma non si hanno certezze sulla sua veridicità.
Altro elemento che si narra, avvolto da un’aura leggendaria, è che anche gli strumenti del martirio siano volati in Cielo.
Il suo corpo fu seppellito al cimitero del Verano a Roma, che poi prese il suo nome.
In questi giorni, proprio nel giorno precedente a quello di San Lorenzo si celebra la memoria liturgica di un’altra santa martirizzata in tempi molto più recenti: Edith Stein, ovvero Santa Teresa Benedetta della Croce, uccisa nelle camere a gas dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz.