Sulle orme di San Francesco c’è lei, Santa Chiara d’Assisi, che lascia tutto per la vita contemplativa. La Chiesa la ricorda l’11 agosto.
Grande figura assieme a San Francesco, Santa Chiara d’Assisi dimostra una fede radicale e forte e fonda l’ordine delle Clarisse, il lato femminile del francescanesimo.
Chiara d’Assisi nasce nel 1194 in una nobile famiglia assisana. Arrivata all’età giovanile è affascinata dal carisma di Francesco e del movimento nascente da lui fondato.
Gli ideali di povertà e di una fede radicata sul Vangelo, fedele e autentica diventano per lei tutto e vuole seguire frate Francesco nel suo stile di vita.
Rinuncia così ad un futuro agiato e programmato dalla famiglia. Le notizie sulla vita di Chiara arrivano da Tommaso da Celano che ne traccia una dettagliata biografia.
Decide così di fuggire dalla casa paterna e va da Francesco per aiutarla a consacrarsi al Signore. Così nella chiesetta di San Damiano, dove Francesco dimorava, veste il saio e taglia i capelli, simbolo di distacco dalla vita mondana.
Il padre cerca di farla tornare sui suoi passi e per portarla a casa ricorre anche a modi violenti, ma non riesce a farla desistere.
Grazie al Signore ogni ostacolo viene superato e Chiara riesce a a realizzare il suo sogno. Presto si uniscono a lei altre ragazze, ad iniziare da sua sorella Agnese.
Lo stile di Chiara e la vita contemplativa delle clarisse
Basandosi sull’ideale francescano lo stile di vita che Chiara intraprende ha la povertà come caratteristica principale.
Ad un tipo di vita improntato all’essenzialità si aggiungono numerose penitenze e mortificazioni a scopo purificatorio ed espiativo.
Si sa che Chiara dormiva per terra, spesso usava il cilicio e tre volte alla settimana praticava il digiuno a pane e acqua.
La sua adorazione al SS. Sacramento era grandissima e trascorreva molte ore davanti al tabernacolo. Fu proprio con Gesù, mostrandolo presente nell’ostensorio che riuscì a mandar via i saraceni che avevano attaccato anche il monastero che nel frattempo aveva fondato.
Si tratta di uno dei numerosi miracoli che Gesù compie per lei. Meditava la Passione di Cristo con molta intensità e portò avanti al sua vita in contemplazione arrivando alla fine tra tante infermità e patimenti.
È nel monastero di San Damiano che dimorano le “povere dame” come le chiama lei, le vergini che hanno scelto di consacrarsi e di seguire la sua Regola.
Chiara infatti è la prima donna a scrivere una Regola e a ricevere l’approvazione ecclesiastica prima da parte di Gregorio IX e poi sugellata dalla bolla di Innocenzo IV.
Muore l’11 agosto 1253 sul pavimento di San Damiano. Le sue ultime parole sono di lode a Dio. Solo due anni dopo viene canonizzata per la sua grande fama di santità.