Cosa è rimasto nel cuore dei giovani che hanno partecipato alla GMG di Lisbona? Sicuramente molto, come si evince dalle loro risposte.
Come per tutte le GMG anche quella che si è conclusa domenica 6 agosto a Lisbona è stata caratterizzata da una forte intensità di sentimenti ed emozioni, tra preghiera e riflessione, gioia e divertimento.
Cinque giorni pieni di mille cose, tra la condivisione, la stanchezza, esperienze nuove e coinvolgenti di cui i frutti si vedranno solo con il passare del tempo.
Ma ancora a caldo arrivano le risposte dei ragazzi che hanno partecipato con le impressioni del momento, gli elementi che più gli sono rimasti nel cuore e che pensano conserveranno a lungo di questa edizione.
È stata la 38 esima Giornata Mondiale della Gioventù da quando è stata istituita da San Giovanni Paolo II negli anni ’80.
In particolare è stata la prima dopo la pandemia e i giovani arrivati da tante parti del mondo si portano dietro il peso di questi difficili anni.
Cosa ha colpito maggiormente ciascuno di loro? Che cosa pensano sia stato ciò che rappresenta per ognuno di loro un elemento che contribuirà a quella trasformazione del cuore, che era l’obiettivo principale per cui sono partiti?
Cosa resta nel cuore dei giovani di questa GMG
Il Papa lo sa fin dal principio: i ragazzi sono la speranza per il futuro. Costruire un mondo diverso, in cui Cristo sia al centro è il desiderio che deve scaturire da ogni GMG.
“Voi siete un mondo diverso, un mondo di pace” ha affermato il Pontefice rivolgendosi ai giovani e salutandoli nel corso della messa a conclusione di tutta la Giornata Mondiale della Gioventù.
E le reazioni dei ragazzi sono varie e simili. C’è chi dichiara che la felicità supera certamente la stanchezza. L’incontro e la conoscenza con i giovani di altri Paesi e culture ha segnato un elemento importante di condivisione e fratellanza.
La GMG è un evento formativo sotto diversi aspetti: dal piano spirituale della condivisione con gli altri deve svilupparsi anche un forte spirito di adattamento, e anche attraevrso questo si cresce.
I temi trattati, come ad esempio quello riguardante la salute mentale toccato nel corso della Via Crucis, ha avuto un forte impatto su alcuni ragazzi che vedono la società e il mondo giovanile molto interessato da questo tipo di problematiche.
Gesù al primo posto, questo è il nucleo di tutti i discorsi e gli insegnamenti che sono stati dati e questo è arrivato fortemente nel cuore e nella mente dei ragazzi.
Per qualcuno la GMG è una tappa in un percorso vocazionale già iniziato, per altri è un punto di partenza. L”invito di Papa Franceso a non temere, riecheggiando le parole del suo predecessore San Giovanni Paolo II con il suo “non abbiate paura” rimangono nel cuore dei giovani ieri come oggi.
Ma per alcuni anche la profonda esperienza di preghiera ha lasciato il segno e ed rimasta come traccia viva da proseguire nella vita di tutti i giorni.
