Ci sono errori che spesso vengono compiuti più o meno consapevolmente e che minano la fede. Conoscerli può servire a non caderci.
Nel percorso di fede si può cadere per molti motivi, sono tante le cause che portano a cedere alle tentazioni e finire nel peccato.
Capita però anche che, errate concezioni della fede, principi sbagliati e distorti vanno a colpire la fede e deviare su una via lontana dalla verità.
È importante perciò conoscere questi errori per guardarsi bene dal caderci e per avere una visione retta della fede cattolica.
Eccoli analizzati da parte di mons. Charles Pope sulla rivista National Catholic Register.
Gli 8 errori che distorcono la fede
Al primo posto c’è un errato concetto di misericordia. Oggi spesso passa l’idea che la misericordia sia un atteggiamento benevolo e compiacente che asseconda i peccati o quantomeno non li ostacola.
In realtà ala misericordia, che letteralmente vuol dire “avere il cuore con il misero“, stare con l’infelice, è l’atteggiamento di Dio che perdona tutto, anche i peccati più orribili, ma solo se c’è un vero e profondo pentimento.
Il secondo errore che viene fatto è non pensare che la conversione sia un processo che non ha una conclusione fino alla fine della vita. Bisogna sempre convertirsi, ma spesso si pensa che non sia necessario, di essere arrivati ad un punto di fede in cui non c’è necessità di altro.
Un altro errore, il terzo, potremmo dire, che viene fatto in ambito di fede è pensare che il sorriso, la compiacenza, assecondare gli altri sia un atteggiamento cristiano.
In contrapposizione i rimproveri, il giudizio sulle azioni di peccato, così come la punizione da chi ha il compito educativo sono considerati negativamente. Ma il vero amore non può essere disgiunto dalla verità.
Il quarto errore è quando viene negata la Croce e l’importanza, l’essenzialità che ha nella vita di ognuno. Per essere davvero cristiani non si può prescindere dall’abbracciare anche le persecuzioni pur di essere seguaci di Cristo.
Come quinto errore viene fatto notare che la confusione tra approvazione e tolleranza è un confine che viene spesso oltrepassato.
Il sesto errore è pensare che alla fine della vita tutti indistamente saranno salvati, che non esista il Purgatorio e l’Inferno ma solo un luogo di felicità per tutti. No è questo che ha insegnato Gesù.
Come settimo errore c’è l’incostanza e il cedere alle tentazioni del mondo per paura, dell’isolamento, delle difficoltà.
Infine, viene messo come ottavo errore mettere Dio al secondo posto e far prevalere l’uomo come autorità somma con i suoi sentimenti e la sua volontà.
La fede inoltre ha in sè una responsabilità: evangelizzare, essere missionari dell’amore di Dio, annunciarlo agli altri, tutte cose che non possono che essere insite in un cristiano.
