Indimenticabile come uomo, papa, santo, il pontificato di San Giovanni Paolo II ha segnato la storia della Chiesa e del mondo.
La figura di San Giovanni Paolo II è immensa e non a caso al suo funerale il grido “Santo subito” è risuonato forte e profondamente sentito dalla folla.
Il pontificato di questo grande Papa può essere definito dei record. Non solo è durato per più di due decenni, esattamente 26 anni, dal 16 ottobre del 1978 al 2 aprile del 2005, il giorno della sua morte, ma sono stati tanti i primati di questo pontefice che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e del mondo.
Più di qualsiasi altro papa ha viaggiato in lungo e in largo per il pianeta in visite apostoliche in cui ha portato Gesù a tutti i popoli, da vicario di Cristo qual era, compito che svolgeva in modo esemplare.
Sono stati infatti 104 i viaggi apostolici che ha compiuto, 146 el visite pastorali in Italia e 317 le sue presenze nelle parrocchie romane, tra cui gli spostamenti fatti anche negli ultimi anni quando era affaticato dalla malattia.
Ha contribuito con un forte e decisivo impulso alla caduta del muro di Berlino, lottando contro le ideologie totalitarie anticristiche e oppressive e portando all’uomo la vera libertà.
Fin dal discorso pronunciato nell’omelia della messa d’insediamento, San Giovanni Paolo II ha voluto, tenacemente ed in modo coinvolgente e fermo, mostrare la via per la salvezza e per una vita pienamente vissuta.
“Non abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo“ sono le sue parole che già dall’inizio hanno segnato la traccia del suo pontificato.
“Solo Lui sa, solo Lui ha parole di vita eterna“, ha aggiunto in un discorso rimasto nella storia, pregnante del vero senso dell’essere cristiani e della missione del papa.
Nel corso del suo pontificato scrive 14 encicliche e pone molta attenzione alla famiglia. La visione personalista dell’uomo è promossa e indicata come la vera risposta agli interrogativi esistenziali, base per una concezione della vita davvero cristiana.
Ad essa si affianca la teologia del corpo, che traspare in tutte le sue opere, quelle precedenti al pontificato e nel suo magistero.
Uomo di grande carisma, con una facilità di comunicazione rara, coinvolge e arriva al cuore delle persone di tutte le età. Istituisce la Giornata Mondiale della Gioventù per portare specificatamente ai giovani la vicinanza di Cristo.
In lui è forte la devozione mariana e Totus tuus detto a Maria e il motto presente anche nel suo stemma pontificio.
Ma è ricordato anche come il papa della Divina Misericordia per il forte impulso che ha dato a diffonderne il culto con l’istituizione della festa della Divina Misericordia la prima domenica dopo Pasqua, giorno in cui peraltro il Signore lo ha chiamato a sé.
La straordinarietà della sua figura è ricordata anche dal libro uscito postumo del suo storico portavoce, Joachim Navarro – Valls, che ne ricorda la personalità e l’aura di santità che emanava e che era palpabile a chiunque l’abbia frequentato e anche a chi semplicemente lo amava come papa.