Può sembrare un’affermazione strana, ma in realtà si può dire che la Madonna è stata nello spazio, anche se la cosa è stata nascosta. Ecco di cosa si tratta.
La Beata Vergine Maria certamente è presente in ogni luogo in cui la si invochi e talvolta sceglie determinati posti per manifestarsi apparendo a qualcuno, come dimostrano le apparizioni riconosciute dalla Chiesa, ad esempio a Lourdes o a Fatima.
Ma al di là di fenomeni soprannaturali, si può affermare che la Madonna è stata anche nello spazio. Cosa vuol dire e come si può dichiarare questo?
È molto semplice: il riferimento è alla sua immagine, rappresentata in un’icona, anzi in più d’una, presente all’interno di una navicella spaziale, quelle usate dagli astronauti per esplorare lo spazio.
In due diversi episodi si è potuta riscontrare questa presenza. In entrambe le occasioni i russi sono stati protagonisti.
Quando si parla di esplorazioni spaziali, di viaggi in quello sconfinato e poco conosciuto luogo che è l’universo si pensa che sia solo la scienza ad essere al centro dell’interesse e dei pensieri degli scienziati che appunto compiono queste complicatissime operazioni.
Ma in realtà il senso religioso è presente anche in un ambito che sembrerebbe esclusivamente scientifico.
I due episodi con la Madonna nello spazio: il significato
Il primo episodio è accaduto il 16 novembre 2011 quando tre astronauti russi sono partiti per un viaggio spaziale con a bordo un’immagine della Madonna del Kazan.
Era un’icona ortodossa che era stata regalata dal patriarca ortodosso russo Kirill al direttore dell’agenzia spaziale russa, il Roscomos.
In riferimento all’anniversario del viaggio del primo uomo, Yuri Gagarin, nello spazio, avvenuto il 12 aprile 1961, il patriarca Kirill aveva voluto che per quella esplorazione fosse portata a bordo l’icona, con un chiaro significato simbolico di richiesta di protezione e sostegno nell’impresa.
Mentre il primo viaggio nello spazio, quello di Gagarin era stato ampiamente strumentalizzato dal mondo ateo per eliminare ogni traccia di trascendenza, con questo gesto si voleva sottolineare il legame tra scienza e fede.
Un altro elemento che può apparire alquanto importante proprio in questa direzione è che accanto all’icona della Madonna era stata collocata anche l’immagine di Gagarin.
Qualche anno dopo, esattamente il 24 novembre 2014 in un’altra missione spaziale, nella stessa astronave c’è non solo una ma più icone della Madre di Dio.
In quell’occasione era presente a bordo anche la famosa astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Quel giorno era la festa di Cristo Re dell’Universo e la coincidenza con l’inizio del viaggio spaziale era apparsa altrettanto significativa.
Anche per la scienza che si eleva ai gradini più alti della conoscenza e del sapere, come appunto per quanto riguarda l’ambito dell’esplorazione dell’universo la fede non può esser messa da parte.
Il bisogno di riconoscersi creature e di chiedere l’aiuto di Dio attraverso la Beata Vergine Maria è essenziale e la scelta di porre quelle icone non può che rappresentare questa esigenza insita nel cuore dell’uomo, anche di chi è più avanti nel sapere umano.