Lo ha ricordato più volte anche Papa Francesco: con il male bisogna combattere ma non si deve mai dialogare con il maligno.
La vita spirituale e pratica è un costante combattimento contro le forze del male che tentano continuamente di ostacolare il percorso e allontanare da Dio.
Ogni cristiano deve essere ben consapevole di questo e sapere che, aiutato dalla grazia dello Spirito Santo, da invocare con fede, potrà condurre avanti la battaglia e resistere alle tentazioni del malvagio.
Tempo fa Papa Francesco è intervenuto chiaramente su questo tema e ha specificato che “Tutto il ministero di Cristo è una lotta contro il maligno e le sue molteplici manifestazioni“.
Gesù ha compiuto molti esorcismi su persone possedute dal demonio, guarigioni miracolose, e il perdono dei peccati sono forme di liberazione dal male che ci avvinghia.
L’azione dello spirito del male è sempre in agguato. Dio permette le prove che servono a far esprimere la nostra libera volontà, a farci scegliere, e tutto, anche questo, rientra nel suo disegno di sconfinato amore per ciascuno.
Restistere alla forza del maligno che vuole tenerci lontani dal Signore non avviene però per bravura umana. È sempre la grazia che ci consente di non cadere nelle tentazioni, di resistere, una grazia data e richiesta, come ci insegna a fare Gesù stesso con la preghiera del Padre Nostro.
Il brano evangelico delle tentazioni che Gesù riceve nel deserto e che respinge una ad una ci mostra anche l’atteggiamento che bisogna avere di fronte al male che si presenta a noi in tante forme.
Il combattimento c’è e può essere intenso, ma non serve scendere sul piano del dialogo o del ragionamento. Questo può diventare anche pericoloso ed estenuante perché il male sa usare armi astute per confondere e distorcere il pensiero.
Sono innumerevoli e diversificate le situazioni in cui ci si ritrova a fronteggiare il maligno. Al di là di forme eclatanti di aperte manifestazioni del maligno per cui è richiesto l’intervento dell’esorcista, in ogni situazione che porta al peccato c’è un combattimento con il male.
Ogni realtà privata e pubblica in cui Dio è tenuto lontano è terreno in cui la battaglia con il maligno ha luogo. Provare a fronteggiarla con armi umane, anche solo con l’addentrarsi in pensieri e dialoghi può essere perfino controproducente.
La preghiera è l’arma vincente. L’invocazione e il cuore puntato nella direzione del Signore, ricercando il suo aiuto e il suo intervento viene ascoltato e la sua grazia arriva a mettere a posto le cose.
Bisogna pregare sempre, incessantemente, senza stancarsi, è l’invito e il consiglio di San Paolo, che sottolinea che appunto, la preghiera può anche stancare, ad esempio nei periodi di aridità, di vuoto, nelle difficoltà più profonde.
Ma bisogna persistere ed essere perserveranti. Questo solo atto della volontà, che è tutto ciò che noi possiamo dare, viene colmato dalla grazia del Signore che è aiuto, sostegno e liberazione dal male.
Le parole del Padre Nostro, quando si conclude dicendo “non abbandonarci alla tentazione” e “ ma liberaci dal male” rappresentano la richiesta che ci manda la grazia necessaria per il combattimento.