È la madre dell’imperatore Costantino, Sant’Elena ha una storia di grnade fede ed è ricordata dalla Chiesa il 18 agosto.
Con l’imperatore Costantino il Cristianesimo conobbe una nuova epoca, di tranquillità e pace, dopo le persecuzioni avvenute sotto i precedenti imperi.
Certamente anche la figura di Sant’Elena, la madre di Costantino ebbe una grande influenza nell’affermazione della religione cristiana e nella stessa conversione del figlio.
Elena apparteneva ad una modesta famiglia, sembra che il padre facesse l’oste, e nacque intorno al 255. Fu data in moglie al tribuno Costanzo Cloro e si trasferì in Dardania dove lui aveva dei possedimenti terrieri.
Nella città di Naisso diede alla luce il figlio Costantino nell’anno 272. Successivamente Cloro entrò in Senato e fu costretto a ripudiare la moglie, per ordine dell’imperatore Diocleziano, per sposare Teodora, la figliastra dell’imperatore.
Elena fu lascata a vivere con il figlio nella loro casa nell’Illiria. Dopo la morte di Costanzo, quando Costantino divenne imperatore, nel 306, le diede il prestigioso titolo di “Augusta”.
Sembra che la conversione di Elena risalga più o meno al 312. Mostrò un grande fervore religioso e si diede a grandi opere di carità.
La conversione e la fine delle persecuzioni per la Chiesa
Molto importante fu il ruolo che ebbe nella conversione del figlio che di conseguenza segnò una svolta per la vita dei cristiani.
Elena fece costruire basiliche sui luoghi di morte di alcuni santi, e sembra che per sua opera fu ritrovato il sepolcro di Cristo scavato nella roccia e altre importanti reliquie come la Croce che portò il Signore e quelle dei ladroni che erano condannati insieme a lui.
Avendo libero accesso al tesoro imperiale, per volere del figlio, Elena potè usare quei beni per aiutare i poveri ed elargire ampie elemosine.
Ma le sue opere di carità andavano oltre i meri beni materiali così che Elena fece uscire dal carcere alcuni prigionieri e ne liberò altri dalle miniere e dall’esilio.
Visse una vita con una fede esemplare e non si sa esattamente quanto la sua influenza fu determinante per l’emanazione dell’editto del 313, quando Costantino riconosceva la libertà di culto ai cristiani.
Che la sua conversione sia avvenuta prima di quella del figlio e che quindi lei abbia influito quantomento con il suo esempio su quella dell’imperatore è attestato dal fatto che Costantino fu battezzato in punto di morte nel 337.
Si narra che Elena non amava particolarmente gli sfarzi, spesso usava abiti modesti e partecipava umilmente alle celebrazioni religiose.
Invitava i poveri nella sua casa e li ospitava per pranzo, che insolitamente serviva lei stessa con molta semplicità.
L’iconografia la raffigura spesso insieme al figlio e quando morì, nel 330 a Nicomedia, il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto sulla via Labicana.