Importante azione della Caritas in collaborazione con la Cei: 42 bambini ucraini troveranno accoglienza in Italia.
Segno di forte solidarietà e del grande impegno che la Chiesa si è posta come obiettivo fondamentale è la tutela e la salvaguardia dei bambini vittime del conflitto russo-ucraino.
La notizia degli ultimi giorni è bella e promettente: 42 bambini verranno accolti e trascorreranno del tempo in alcune località italiane grazie alla disponibilità delle comunità territoriali.
La volontà di aiutare in modo particolare i bambini parte dalla Cei ed è stata più volte ribadita dal Presidente mons. Matteo Zuppi anche nel corso della missione di pace che ha intrapreso nei mesi scorsi su mandato del Papa.
Zuppi, che si è recato prima per un incontro con il Presidente ucraino Zelensky, poi in Russia ad incontrare le più alte autorità anche se non c’è stata la visita a Putin, e poi con il patriarca ortodosso russo Kirill, ha sempre dichiarato di voler pensare principalmente ai più indifesi e fragili e tra questi i bambini.
Insieme ai loro accompagnatori, uno per ogni bambino, per un totale quindi ci circa 80 persone, i piccoli saranno accolti nelle città di Senigallia, Macerata e Ascoli Piceno.
L’obiettivo è far vivere ai piccoli un periodo di spensieratezza all’insegna della serenità in condizioni di sicurezza e di benessere.
Si tratta di bambini e di adulti che stanno vivendo una pagina estremamente tragica della loro vita, spezzata e senza prospettive concrete per il futuro prossimo.
Sono certamente pieni di sogni e di speranza, ma in una condizione di estremo disagio e sofferenza e perciò vanno aiutati come priorità assoluta.
La Caritas Italiana già dall’inizio della guerra è affianco alle comunità ucraine in collaborazione anche con le Caritas nazionali quali Caritas Spes e Caritas Ukraine.
La gestione dell’emergenza, per niente facile e impegnativa li ha visti coinvolti ormai da un anno e mezzo e già nella scorsa estate erano stati accolti molti bambini ai quali è stato consentito di vivere un periodo di serenità.
Anche adesso, quindi, con la partecipazione e la collaborazione delle Chiese locali e delle Acli questi bambini possono trovare ospitalità con vitto e alloggio, ma anche intrattenimento con attività ricreative pensate apposta per loro.
Come mons. Zuppi ha avuto modo di ribadire anche nel suo viaggio a Washington per fare il punto sulla situazione della sua missione di pace anche con gli Stati Uniti, la priorità per la Chiesa è la difesa dei bambini e questa azione va decisamente nella direzione di fare tutto il possibile, che passa anche da queste piccole cose.