La madre dei più poveri trai poveri, Santa Teresa di Calcutta ha lasciato un segno indelebile di carità come riflesso dell’amore di Dio.
Si definiva “la piccola matita nelle mani di Dio“, Santa Teresa di Calcutta, da tutti chiamata sempre Madre Teresa, anche dopo la sua canonizzazione, è tra i santi contemporanei più venerati.
Nasce a Skopye nella Macedonia del Nord il 26 agosto 1910 con il nome di Anjeze Gonxhe Bojaxhiu. All’età di 18 anni sente la sua prima vocazione, quella ad intraprendere la vita religiosa ed entra nell’Istituto delle Suore di Loreto prendendo il nome di Suor Maria Teresa in onore a Santa Teresina di Liesieux a cui era molto devota.
Va prima in Irlanda e poi si trasferisce in India a Calcutta dove trascorre 20 anni a fare l’insegnante fino a diventare nel 1944 direttrice della scuola St Mary.
Un giorno, mentre è in treno diretta verso Darjeeling per fare degli esercizi spirituali avverte dentro di se la sua seconda vocazione.
Aveva davanti agli occhi le immagini dei quartieri più poveri e malfamati della città dove c’erano i più poveri ed emarginati, le persone dimenticate da tutti e abbandonate. Le si presenta davanti l’immagine di Gesù in Croce che dice “Ho sete“.
Comprende che la sua chiamata è al servizio degli ultimi. Decide così di fondare una congregazione e due anni dopo realizza il suo sogno.
Insieme ad un primo gruppo di ragazze che la seguono nasce la Congregazione delle Suore Missionarie della Carità.
L’amore e il servizio passano dalla contemplazione
Si dedica così a chi ha più bisogno. Indossa il sari bianco bordato di azzurro, i colori oltre che della Madonna, anche della casta degli intoccabili, quella di cui in India facevano parte i più bistrattai ed emarginati.
Si prende cura dei morenti che non venivano accolti in nessun ospedale cittadino, si occupa delle più profonde mancanze e arriva a curare anche i malati di lebbra sperimentando le cliniche mobili, un sistema di cura a domicilio.
Vive con i poveri e tra i poveri, le baraccopoli sono la sua terra di missione. Ma dove trova la forza per affrontare tanto dolore e tutta la miseria che c’è nel mondo?
Il suo segreto è la preghiera costante. Prima di iniziare la giornata è imprescindibile per lei il tempo dedicato alla preghiera. È fortemente legata all’Adorazione Eucaristica che le da la forza di porsi di fronte a tutta la sofferenza e portare agli altri l’amore di Dio.
La contemplazione è la fonte che la nutre e guida i suoi passi. Diventata famosa in tutto il mondo per la sua instancabile opera di carità nel 1979 riveve il premio Nobel per la pace.
In quell’occasione fa un discorso in cui parla dell’aborto come il principale distruttore della pace, perché, afferma, “se una madre può uccidere il figlio che ha nel grembo, cosa impedisce a me e a te di ucciderci a vicenda?“.
Madre Teresa muore il 5 settembre 1997 ad 87 anni ormai anziana e molto malata. Viene beatificata da Papa Giovanni Paolo II con il quale aveva un grande rapporto di amicizia nel 2002 e successivamente canonizzata nel 2016 da Papa Francesco.