Non ci si può abituare agli incidenti sul lavoro: è il pensiero di Papa Francesco che ha incontrato l’associazione di chi è rimasto invalido.
In occasione dell’incontro con l’Amnil, associazione che riunisce i mutilati e gli invalidi per incidenti sul lavoro, Papa Francesco ha avuto modo di affrontare il tema.
Poco dopo le vicende di Brandizzo dove cinque operai hanno perso la vita travolti da un treno mentre stavano lavorando sui binari, l’argomento delle cosiddette “morti bianche” tocca il cuore di tutti e anche del Pontefice.
Aveva già affrontato il tema sul volo di ritorno dalla Mongolia in risposta ad una domanda fatta da un giornalista. Il Santo Padre ha sottolineato che questi incidenti capitano il più delle volte per mancanza di cura e sono grandi tragedie.
Incontrando i 300 membri dell’Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ha voluto ricordare i morti di Brandizzo con un esplicito riferimento.
Ringraziando chi lotta perché vengano rispettati i diritti dei lavoratori, è partito facendo un riferimento alla Seconda Guerra Mondiale perché nel 1943 nasceva l’Amnil.
È importante, ha affermato il Pontefice, tutelare i lavoratori nei loro diritti ed anche le famiglia che restano colpite dalle conseguenze degli incidenti sul lavoro, come le vedove e gli orfani.
Ha ringraziato i rappresentanti dell’associazione per tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza che deve essere garantita e salvaguardata.
Il suo grazie è andato anche alle iniziative di promozione volte a migliorare la legislazione civile in materia di infortuni sul lavoro e anche per quanto riguarda il reinserimento nella società e in ambito lavorativo di coloro che hanno subito incidenti e si ritrovano malati o mutilati.
Bisogna garantire le cure assistenziali per chi è in condizione di invalidità e avere una cura previdenziale per chi è affetto da disabilità.
Ciò che più conta e che è importante mettere in primo piano, come ha voluto mettere in evidenza il Pontefice, è riconoscere in pienezza la dignità dei lavoratori.
Tutto questo passa anche dal fornire nuove opportunità per un reinserimento e sensibilizzare l’opnione pubblica circa le forme di prevenzione dagli infortuni. Incentivare le politiche di sicurezza, con un’attenzione specifica anche verso le donne e i giovani è di particolare rilevanza.
Papa Francesco è netto anche verso l’idolatria del mercato che produce come conseguenza una trascuratezza della sicurezza e del benessere dei lavoratori mettendo a rischio anche le loro vite.
“La sicurezza non è solo garantita da una buona legislazione, che va fatta rispettare, ma anche dalla capacità di vivere da fratelli e sorelle nei luoghi di lavoro” ha affermato il Santo Padre.