La Beata Vergine Maria Addolorata condivide le sofferenze del Figlio e il suo dolore viene celebrato con questo titolo il 15 settembre.
Proprio il giorno successivo all’Esaltazione della Santa Croce la Chiesa ha scelto di celebrare la Beata Vergine Maria Addolorata rendendo onore alle sue sofferenze, patite per la Passione e morte del Figlio, ma anche i vari dolori della sua vita.
Il dolore di Maria è visto come quello più simile e vicino a quello di Gesù in quanto lei è per virtù la persona che più si avvicina a lui.
La storia del culto alla Beata Vergine con il titolo di Addolorata, come quello alla Mater dolorosa, nasce nel Medioevo intorno all’XI secolo quando si diffuse la pratica devozionale dei 5 gaudi e dei 5 dolori di Maria. I dolori avevano come simboli 5 spade che trafiggevano il suo corpo.
Il Liber de passione Christi et dolore et palnctu Matris eius, un libretto di autore ignoto, diffonde anche il culto al Pianto di Maria.
Jacopone da Todi con il suo Stabat Mater fissa un’icona, quella di Maria ai piedi della croce come simbolo del suo dolore e trova ampia diffusione nella cultura e nell’arte anche nei secoli a venire.
Poi, l’Ordine dei Servi di Maria, chiamati anche Serviti, scelsero di esaltare questo aspetto, cioè il dolore della Madonna, indossando, con un preciso riferimento, abiti neri che simboleggiano il lutto, e di propagare la devozione ai Sette dolori della Vergine Maria.
In particolare è la devozione ai Sette dolori della Vergine, molto diffusa nel secoli precedenti, a partire dal Medioevo. Vengono considerati in numero di 7 le sofferenze che Maria visse nel corso della sua vita, fissando degli episodi posti alla meditazione e alla venerazione.
Il primo è relativo alla profezia che le fa il vecchio profeta Simeone quando va a presentare il piccolo Gesù al tempio. Nel riconoscere che il Bambino sarebbe stato segno di contraddizione per lo svelamento dei pensieri di molti cuori, Simeone aggiunse rivolto verso Maria che una spada le avrebbe trapassato l’anima.
Il riferimento era alla Passione e morte del Figlio. Il secondo dolore è identificato nella fuga in Egitto. Il terzo nella preoccupazione quando Gesù ancora ragazzino andò via per tre giorni e fu ritrovato a predicare tra i dottori nel tempio.
Gli altri quattro dolori si riferiscono tutti a vari episodi della Passione del Signore: Gesù che viene caricato della croce e la porta verso il monte Calvario; la crocifissione, la deposizione dalla croce e la sepoltura nel sepolcro.
Quella a Maria Addolorata è una celebrazione che è stata inserita nel calendario liturgico da Papa Pio VII nel 1814 e riprende appunto le devozioni precedenti presenti e molto diffuse. Nel 1915 Papa Pio XII definisce la data del 15 settembre per la ricorrenza liturgica.
Nell’arte Maria Addolorata è rappresentata piangente e con le spade che la trafiggono. Ma è molto ampia anche la produzione di immagini che la vedono raccogliere tra le sue braccia il Figlio morto, in quella che è chiamata la Pietà.