Entrambi grandi difensori della fede, i Santi Cipriano e Cornelio sono ricordati insieme e sono accomunati da diversi elementi.
Tra loro contemporanei, i Santi Cipriano e Cornelio sono entrambi pastori: uno è un vescovo e l’altro diventa papa, anche se per un tempo molto breve.
La difesa della dottrina cattolica dalle eresie che imperversano nella Chiesa del III secolo è un’altro dei tratti che hanno in comune.
Le loro storie si intrecciano quando Cornelio, che è un vescovo romano, nel 251 diventa papa e lotta contro l’eresia di Novaziano, una dottrina rigorista che si discosta dall’ortodossia.
Novaziano stava reggendo la Chiesa in un periodo di sede vacante e accusa Cornelio di debolezza e crea di fatto uno scisma.
Cipriano, cartaginese convertito al cristianesimo e poi diventato vescovo della città si pone a sostegno di Cornelio e chiede l’aiuto di altri vescovi per riconoscere Cornelio come papa.
In sintonia affermano l’unità della Chiesa e anche il Martirologio Romano li ricorda per le lotte che hanno combattuto.
Nell’enunciare la memoria liturgica si afferma infatti: “oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni d’amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo“.
Il culto ai Santi Cipriano e Cornelio
La devozione a questi santi risale a tempi molti antichi, nasce subito dopo la loro morte. Il primo a morire è Cornelio che sotto la persecuzione dell’imperatore Gallo, dopo solo due anni di pontificato, viene prima esiliato e poi ucciso a Civitavecchia.
La sua fama di santità e di uomo buno e umile lo segue anche dopo la morte e la sepoltura nelle catacombe di San Callisto.
Il primo ad affermare la sua santità è Cipriano. Anche lui subisce le persecuzioni ai cristiani. Già da subito dopo la sua conversione deve vivere nascosto sotto l’impero di Decio.
Successivamente troverà al morte con la persecuzione dell’imperatore Valeriano che lo manda prima in esilio a Curubis, poi ritorna a Cartagine e viene sottoposto ad un nuovo processo e questa volta condannato a morte poiché non aveva smesso di predicare e dare la sua testimonianza cristiana. Muore martire per la fede nell’anno 257 per decapitazione.
Il Martirologio Geronimiano è il primo a commemorare insieme Cornelio e Cipriano, entrambi pastori e martiri per la fede. La data del 16 settembre è stata scelta per ricordare contemporaneamente la deposizione dal soglio pontificio di Cornelio e la decapitazione di Cipriano.
Se Cornelio aveva doti di grande magnanimità, Cipriano era un grande oratore e aveva manifestato un grande spirito di carità scegliendo di donare gran parte dei suo averi ai poveri.