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Chiesa Cattolica e Vaticano

Il ricordo di Pio XII, il Papa che “sapeva”

Nuove scoperte di documenti attestano che Papa Pio XII sapeva cosa stava succedendo nella Germania nazista contro gli ebrei.

Si aggiungono elementi alla ricostruzione nel dibattito storiografico su cosa e quanto effettivamente Papa Pio XII sapesse relativamente allo sterminio degli ebrei. 

Nuovi documenti su Pio XII (Facebook) riscossacristiana.it

Gli studi si stanno intensificando e gli archivisti vaticani a lavoro per scandagliare le carte e di documenti del pontificato di Pio XII hanno presentato un documento inedito che fa luce sulla questione.

Come si evince dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera da Giovanni Coco, officiale dell’archivio apostolico Vaticano, c’è una lettera datata 14 dicembre 1942 mandata dal gesuita tedesco Lothar Konig ad un altro sacerdote gesuita, Robert Leiber, il segretario personale di Pio XII in cui viene menzionata la sorte degli ebrei nei campi di concentramento di Auschwitz e di Dachau.

Entrambi i sacerdoti erano antinazisti e Konig faceva parte di una rete antinazista formata insieme da cattolici e protestanti.

Era possibile quindi che in Vaticano arrivassero informazioni sui crimini compiuti da Hitler. Nella lettera ritrovata il padre Konig si raccomanda con il confratello di essere alquanto prudente nel trasmettere queste informazioni e di non rivelare le fonti.

Pio XII era a conoscenza e tentava di intervenire

Giovanni Coco afferma che “stavolta si ha la certezza che dalla chiesa cattolica tedesca arrivavano a Pio XII notizie esatte e dettagliate sui crimini che si stavano perpetrando contro gli ebrei“.

Campo di concentramento nazista (Facebook) riscossacristiana.it

C’è un riferimento al lager di Belzec al confine con una città ucraina in cui erano stati fucilati oltre cinquemila ebrei. E nella lettera è presente anche un preciso riferimento ad Auschwitz.

Mentre il girusta internazionale Paul Guggenhiem aveva fatto bloccare l’arrivo di notizie, come quelle circa la presenza delle camere a gas e dei forni crematori si sa che Papa Pio XII cercò di intraprendere degli interventi in merito.

Il 24 dicembre 1942 nel suo radiomessaggio natalizio il Pontefice faceva un riferimento, anche se non espclito agli ebrei. Ha parlato di “stirpe” ma non di “stirpe ebraica” e per questo ritenuto dagli alleati un messaggio troppo debole.

Seguendo le dichiarazioni ufficiali di Stati Uniti e Gran Bretagna sui crimini nazisti compiuti in Polonia che evitavano l’uso di termini precisi come ” camere a gas”, anche Pio XII si adeguò e non ci sono menzioni esplicite in questo senso.

Forse non si aveva la certezza che quei crimini fossero effettivamente compiuti. Gli archivisti vaticani continuano ad approfondire la questione e l’ampio materiale archivistico è gestito con la massima professionalità da professionisti competenti.

È possibile che ci siano ulteriori sviluppi e che si giunga a scoperte che mettano una luce più chiara su tutta la vicenda.

Il radiomessaggio di Pio XII (Facebook) riscossacristiana.it

Tra i cattolici coinvolti e uccisi nei campi di sterminio nazisti si ricordano San Massimiliano Kolbe, sacerdote polacco, e Santa Teresa Benedetta dalla Croce, la filosofa Edith Stein convertita dall’ebraismo e morta come suora carmelitana.

Romana Cordova

Laureata in Lettere moderne, specializzata come docente di lingua italiana a stranieri, amo scrivere con una passione in particolare per il lifestyle, la cucina e l'ambito dell'informazione religiosa. Autrice di "Il cibo e i Santi - 40 ricette 40 Santi" (Berica Editrice), un libro che attraverso la ricerca storica coniuga questi interessi e coautrice in "La preghiera salverà il mondo" (Berica Editrice), mi interessa approfondire questi e altri settori della vita e della cultura.

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